Vi presentiamo gli autoritratti realizzati da un artista, William Utermohlem, nato il 4 dicembre del 1933 e morto nel marzo del 2007, per le conseguenze dovute ad una patologia: il morbo di Alzheimer.
Utermohlem ha continuato a dipingere anche dopo la diagnosi di Alzheimer: dal primo autoritratto significativo e somigliante, si passa, via via, a tratti sempre più rigidi e scomposti, simbolo di una rottura interiore.
L’incapacità di continuare a realizzare con cura il proprio autoritratto è dovuta ad una difficoltà dell’artista di riconoscere l’aspetto fisionomico del suo volto: ciò è da imputare alla prosopoagnosia (difficoltà nel riconoscere i volti di persone care e, successivamente, il proprio) che è parte della sintomatologia tardiva dell’Alzheimer.
Tale patologia riteniamo che sia descritta egregiamente in questi versi di Eugenio Montale:
Non recidere, forbice, quel volto,
solo nella memoria che si sfolla,
non far del grande suo viso in ascolto
la mia nebbia di sempre.
La storia clinica di questo paziente la potete ritrovare in uno studio “Creating in the Midst of Dementia” pubblicato nel secondo volume (di una serie di tre volumi) che descrive le patologie neurologiche di artisti famosi: Neurological Disorders in Famous Artists di Carlos Hugo Espinel.
Appunti del Master di II livello in Psiconeurobiologia
Dott.ssa Valentina Massaroni