L’Associazione di Volontariato CASAlzheimer ti aiuta gratuitamente a mantenere attivo il tuo anziano con demenza che è obbligato a rimanere a casa.
Le attività saranno di Stimolazione cognitiva, Terapia Occupazionale e Musicoterapia.
⓵ Contattaci telefonicamente, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12, al numero: 339 71 55 997
⓶ Capiamo assieme le esigenze specifiche del tuo famigliare anziano.
⓷ Fissiamo un incontro alla settimana della durata di un’ora con un volontario professionista.
⓸ Ci colleghiamo in video-chiamata per svolgere la specifica attività concordata.
Il servizio telefonico è GRATUITO ed è erogato da psicologi, terapisti occupazionali e musicoterapeuta VOLONTARI di CASAlzheimer, esperti nelle demenze.
Per non lasciarvi soli durante questo periodo di quarantena, stiamo sperimentando un nuovo modello di attività grazie alla tecnologia e ai familiari che si prendono amorevolmente cura dei propri cari. Attraverso videochiamate realizzate tramite Skype o WhatsApp ci è permesso mantenere un’attiva interazione costante con i nostri cari Attivamente Anziani che tanto ci mancano! Un enorme e sentito grazie va a tutti quei familiari che ci aiutano a portare avanti le nostre attività con fiducia e grande affetto.
L’incontro di lunedì 18 novembre si è aperto con la rievocazione della data del giorno e del nome del luogo di ritrovo, al fine di stimolare l’orientamento temporale e spaziale nel gruppo, per permettere la focalizzazione attenzionale nel tempo e nello spazio di ritrovo.
Successivamente sono state presentate delle schede ai nostri anziani, con la richiesta di riconoscere gli animali disegnati e associarli ai tre ambienti di riferimento, posti al centro del tavolo (fattoria, savana, oceano).
Per riconoscere gli stimoli presentati è, dunque, richiesta una prima sintetizzazione elementare di ogni singola caratteristica del target di interesse, al fine di poterlo distinguere tra gli altri animali della stessa specie e per poterlo descrivere nei suoi particolari caratteristici.
Successivamente tali conoscenze acquisite vengono utilizzate per andare oltre un livello puramente percettivo e far capo a tutto ciò che è stato immagazzinato a lungo termine nella memoria semantica, per poter effettivamente riconoscere ogni animale e denominarlo correttamente. Un compito del genere presuppone che ci sia familiarità con gli stimoli forniti, ovvero che siano stati già incontrati nella propria storia mnesica. Quando c’è familiarity nei giudizi di riconoscimento, nel cervello si attiva non solo l’ippocampo, ma anche altre aree ad esso adiacenti, come il giro paraippocampale e la corteccia peririnale.
La sessione di musicoterapia ha visto l’utilizzo di tubi sonori, tuboing.
Come devono essere gli strumenti musicali durante una sessione di musicoterapia?Devono essere usati (Sachs, C., 2004):
1. Strumenti di ampia facilità e libertà d’uso. 2. Strumenti tramite i quali riuscire a produrre forme sonore pur non possedendo un’adeguata istruzione musicale. 3. Strumenti per i quali non sono richieste particolari abilità motorie, sensoriali e psichiche. 4. Strumenti di solito costruiti con materiali naturali come pelle, cuoio o legno. 5. Strumenti di forme e dimensioni differenti. 6. Strumenti che richiedono spostamenti liberi. 7. Strumenti che devono favorire la tendenza a far stabilire relazioni con gli altri attraverso l’uso della comunicazione non verbale lì dove vi sono difficoltà d’espressione.
Il nostro gruppo Attivamente Anziani ha una canzone di chiusura, che segna la fine delle attività e un “arrivederci al prossimo incontro” all’insegna della goliardia e simpatia con una anzone molto conosciuta nell’ambiente romano. Tale canzone racchiude tutto il lavoro svolto nell’incontro, dalla capacità espressiva del singolo alla condivisione e sintonia col gruppo, creando un dialogo sonoro basato sul divertimento, la soddisfazione e il benessere; un bagaglio di sentimenti positivi che l’anziano può portare con sé nel suo ritorno a casa.
Valentina (psicologa) e Luciana (musicoterapeuta) vi salutano e vi ricordano il prossimo appuntamento che si terrà lunedì 25 novembre.
L’appuntamento con il Gruppo Attivamente Anziani si è aperto con la rievocazione della data del giorno, il recupero delle coordinate della propria abitazione e una stima circa la distanza posta tra la propria residenza e il luogo di incontro. Tale apertura ha consentito la stimolazione dell’orientamento temporale, dell’orientamento spaziale e della capacità di stima, importante processo mentale a carico dei lobi frontali, che ci permette di generare una risposta nuova e strategica a partire da alcuni dati reali a disposizione.
Le attività del pomeriggio hanno ruotato attorno al Santo della giornata. Ad esempio, è stato richiesto di leggere e completare la poesia San Martino, al fine di esplorare la reattività comportamentale di ogni anziano ad un materiale precedentemente appreso e consolidato. La lettura di poesie aiuta a far emergere sentimenti interiori e attiva il cervello nella sua interezza (dal sistema limbico per la gestione delle emozioni alle aree medio-temporali per la rievocazione del materiale dal magazzino di memoria a lungo termine).
Sono stati successivamente presentati dei proverbi legati all’autunno e a San Martino, con la richiesta di completarli. I proverbi sono modi di dire presenti nel linguaggio comune, talmente radicati nella nostra memoria che rappresentano degli automatismi che racchiudono in sé le regole del vivere quotidiano. Comprendere e decifrare un proverbio presuppone una capacità di astrazione e di ragionamento che negli stati di demenza può venir meno. É possibile, comunque, che anche una persona con marcato deterioramento cognitivo possa riuscire a completare un proverbio grazie ad alcuni precisi spunti, in grado di guidare la rievocazione dalla memoria. E qui la parte iniziale del proverbio ha effettivamente guidato i nostri partecipanti nel giusto completamento, attingendo in maniera ottimale al loro patrimonio della memoria semantica.
La musicoterapia ha permesso l’integrazione spaziale, temporale e sociale di ogni partecipante, perseguita con un lavoro di sintonizzazioni affettive, le quali sono possibili e facilitate grazie a strategie specifiche della comunicazione non verbale (Postacchini P. L., Ricciotti A., Borghesi M., Lineamenti di musicoterapia, Las Nuova Italia Scientifica, Roma, 1997).
In questa sessione sono stati utilizzati suoni, musica e gli strumenti corporeo-sonoro-musicali per sviluppare, elaborare e analizzare una relazione fra musicoterapeuta e singolo partecipanti e fra l’intero gruppo, con l’obiettivo di migliorarne la qualità di vita e recuperarli per l’inserimento sociale (Benenzon R., Hemsy de Gainza V., Wagner G., La nuova musicoterapia, Phoenix Editrice, 1997).
Le vostre Valentina (psicologa) e Luciana (musicoterapia) vi salutano con affetto e vi ricordano il prossimo appuntamento, che si terrà lunedì 18 novembre.
L’incontro del gruppo si è aperto con la rievocazione del ricordo del giorno, del mese e dell’anno, con particolare attenzione al clima e alla stagione di riferimento, al fine di favorire la stimolazione dell’orientamento temporale e la focalizzazione attenzionale sull’ambiente circostante.
Foto di gruppo con la data appena recuperata in maniera comunitaria
Per rafforzare le informazioni di base di ogni anziano, al fine di favorire la conoscenza reciproca, la coesione sociale e la condivisione di aspetti legati al proprio vivere quotidiano, la stimolazione cognitiva si è basata sull’utilizzo di sollecitazioni visive come alcune cartine geografiche, permettendo, così, ad ogni partecipante di ritrovare il proprio luogo di nascita, l’attuale luogo di residenza e di confrontarlo con quello dei propri compagni. Tale attività consente la stimolazione dell’orientamento spaziale.
Rosanna ed Elsa mentre confrontano la distanza che separa le loro rispettive residenze
Vilma intenta a ritrovare la propria città di origine
Successivamente è stato proposto un esercizio di categorizzazione semantica, con l’accoppiamento di ogni strumento al professionista corrispondente. Tale compito consente di considerare le caratteristiche strutturali e funzionali di ogni oggetto, per rievocarne correttamente il nome in via diretta o trovando ulteriori modalità di accesso alla memoria semantica, come, ad esempio, attraverso la simulazione dell’utilizzo dell’oggetto di riferimento.
Vilma, Rosanna ed Elsa intenta ad associare ad ogni professionista il giusto strumento
L’attività proposta durante la terapia occupazionale ha permesso ad ogni partecipante di recuperare la storia del santo legato al proprio nome. Oltre il coinvolgimento sociale, questa attività consente di far riferimento da una parte alla memoria collettiva, come patrimonio condiviso di ricordi di un passato su cui si basa una comunità, e dall’altra alla propria memoria autobiografica, per rivivere ricordi legati a significati personali importanti, al fine di favorire l’orientamento personale.
Gigi, Vilma, Rosanna ed Elsa mostrano le informazioni legate al proprio santo di riferimento
Valentina (psicologa) ed Aurora (terapista occupazionale) vi ringraziano per la partecipazione attività e vi ricordano il prossimo appuntamento che si terrà lunedì 11 novembre.
L’incontro del gruppo si è aperto con la costruzione comunitaria della data del giorno e il recupero del nome del luogo di ritrovo, al fine di stimolare l’orientamento temporale e spaziale di ogni partecipante.
Successivamente sono state mostrate delle fotografie ad ogni membro, al fine di riconoscere il mestiere/l’attività mostrata, di denominare correttamente gli oggetti nell’immagine e, a distanza di poco tempo, ricordare qualche dettaglio impresso senza più avere davanti la figura target. Tale esercizio stimola la capacità di accesso al lessico, la memoria semantica, l’attenzione sostenuta e la memoria a breve e a lungo termine.
L’attività di musicoterapia, invece, si è aperta con la presentazione e il riconoscimento di ogni singolo strumento musicale, al fine di stimolare la memoria a lungo termine nel richiamo di oggetti, e l’utilizzo, da parte di ogni partecipante, di ogni mezzo proposto, tra cui il timpano per scaricare stress e agitazione interiore, tramite il coordinamento effettuato dalla musicoterapeuta.
In un’ultima fase è stato possibile ascoltare canzoni e brani popolari scelti dai partecipanti, al fine di riattivare episodi di vita connessi alla musica, di creare un clima distensivo e di complicità nel gruppo e per dedicarsi al ballo!
Le vostre Valentina (psicologa) e Luciana (musicoterapeuta) vi salutano con affetto e vi ricordano il prossimo appuntamento che si terrà lunedì 7 ottobre!